Il Castello


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La parola castello deriva dal latino “castrum” (fortificazione.) Molte delle fortificazioni medioevali sono sopravvissute fino ad oggi, e troneggiano tutt’ora sul territorio. Ma peche’ furono erette, chi viveva tra le loro mura? Il castello era la residenza fortificata di un signore feudale, questi poteva essere un re o anche un vassallo, ma nell’ un caso, che nell’altro, il castello era la sua dimora, oltre che il suo fortilizio difensivo. Tanto robusto da poter resistere ad assedi, il castello testimoniava la ricchezza del signore, ma era anche un riparo dai nemici, era anche un articolata comunità, costituito da una efficiente organizzazione gerarchica. C’era il conestabile, o castellano, che sovrintendeva alla manutenzione degli edifici, e delle difese;il marescalco o capostalliere, che si occupava delle scuderie, della guarnigione e del servitorame esterno; il ciambellano, che curava l’approvvigionamento di cibi e bevande; e infine Il castaldo, che amministrava le terre e le finanze del feudo. Simbolo di potere e politica, i castelli furono usati anche come luoghi di incontro per discutere le strategie politiche, alleanze, tradimenti, cospirazioni. I primi castelli comparvero in Europa tra il IX e IL X secolo, allorche’ l’impero creato con Carlo magno, inglobando Francia, Germania, e Italia centrosettentrionale,comincio’ a disgregarsi sotto le invasioni vichinghe e ungare. I vari signori feudali allora cominciarono a costruire fortificazioni permanenti, a protezione delle loro persone e guerrieri. Si trattava ancora di difese rudimentali, fatte di terra, tronchi. Spesso consistevano in un terrapieno circondato da un fossato, e sormontato da una solida palizzata. Nel secolo XI cominciò però a diffondersi la fortificazione detta a “motta”, formata da un tumulo di terra, collegata a un recinto sottostante. Era il progenitore dei castelli. Gli ultimi castelli possono senza dubbio considerarsi praticamente le ville-fortificazione o dimore fortezza, edificate dalla nobiltà in più parti del mondo, fino ancora alla seconda meta’ del diciannovesimo secolo. Costruite in varie grandezze e con diversi stili architettonici, posizionate quasi sempre su alture che dominano il paesaggio, queste residenze-difese avevano tutte un comune denominatore, garantire l’incolumità dei lori proprietari. Non dimentichiamo infatti che ad esempio in Italia meridionale, fino alla fine del diciannovesimo secolo il fenomeno brigantaggio dilagava. Svariate bande di briganti armati a cavallo, assaltavano i viandanti o le campagne, in cerca di facili bottini. Perciò l’aristocrazia di tradizione terriera, che per motivi di produzione agraria dimorava nelle campagne, quasi sempre abitava in queste ville-fortificate, o castrum ottocenteschi. Provviste di torri, merli, feritoie, e altri accorgimenti difensivi cari ai castelli medioevali, queste ville possono considerarsi praticamente delle discendenti dirette dei manieri di epoca feudale. Alcuni esempi Calabresi ad esempio, si possono ammirare nella ottocentesca villa-fortezza Gallelli, palazzo Cianfalone, palazzo Marasco, Casino Stocco, palazzo Rispoli, o palazzo Marasco. A partire dal X secolo i grandi signori feudali, cominciarono a erigere fortificazioni in muratura. “Il mastio” era una solida torre di pietra, che assunse il ruolo di abitazione e fortezza. Talvolta il mastio si allargava a tal punto da diventare un castello. Un tipico castello- torre al quale veniva dato il nome di “dongione” Progettare ed erigere simili costruzioni richiedeva l’esperienza di capomastri, e maestranze addestrate, nonche’ di tecniche costruttive lunghe e costose, che ne limito’ la diffusione per tutto il XI secolo, anche se i Normanni che amavano queste grandi torri, ne costruirono parecchie in Inghilterra. Ma i castelli si diffusero maggiormente nel XII secolo, masti e dongioni erano più resistenti delle torri di legno, non aggredibili dal fuoco. Per distruggerli gli attaccanti dovevano ricorrere a tecniche assai più elaborate, come svellare le pietre angolari a colpi di piccone, o praticare una “mina”: scavare cioè sotto le fondazioni gallerie che li indebbolissero, così da far crollare le mura soprastanti. Più tardi si diffusero anche masti tondi e poligonali, senza angoli morti, in modo da far avvicinare gli attaccanti sotto il tiro dei difensori. Nel XI e XII secolo il recinto dei castelli era protetto da un fossato e una palizzata, e l’ingresso era munito di ponte elevatoio o volante, tal volta difeso da una torre in legno. All’interno del recinto vi erano le scuderie, le officine, l’armeria, la cappella e il pozzo. La motta invece fungeva da roccaforte per l’ultima difesa, il tumulo che costituiva la prima protezione poteva essere alto 4-5 metri, ma talvolta arrivava ad altezze assai superiori. La torre posta a difesa, era in legno, in pietra sarebbe stata troppo pesante per il tumulo di terra. alcune torri avevano infine appartamenti o posti di guardia all’interno. Nei torrioni di legno si accendeva un focolare posto al centro della stanza. Ma nelle costruzioni di pietra si ricavo’ da un angolo incavato nel muro un focolare, nacque cosi’ il camino. Il fumo poteva essere cosi’ espulso dalla stanza più facilmente attraverso una cappa, che lo raccoglieva e convogliava all’esterno. La sala comune era una grande stanza all’interno del mastio, utilizzato come salone, all’interno del quale vivevano e mangiavano il signore feudale e il suo seguito. Erano strutture che come quella rotonda, servivano per opporre una maggior difesa contro le mine. Verso la metà l XIII secolo comincio’ a diffondersi in Europa, la tecnica di edificare castelli, costituiti da una serie successiva di recinti, ognuno avvolgente quello interno. Queste fortificazioni vennero chiamati, castelli concentrici. Il muro esterno era più basso di quello interno, questa soluzione dava agli arceri disposti sui camminamenti interni, la possibilità di tirare sugli avversari
IL CASTELLO NORMANNO DI BADOLATO
Il castello di Badolato, venne edificato nel 1100 da Filippo de Badulato, come primitivo fortilizio in legno al centro di un borgo di poche case, e qualche centinaio di persone. Ma già nel 1250 Badolato si presentava al visitatore come un borgo fortezza, cinto di solide mura che abbracciavano tutto l’agglomerato. Fu infatti Ruggero di Lauria che allargò la cinta muraria del borgo, trasformando molte parti del castello da legno in pietra. E’ però attorno al 1260 con l’avvento dei Ruffo, che il primitivo fortilizio in legno e pietra, venne interamente e definitivamente trasformato in una rocca di solida pietra. Per potenziare le caratteristiche difensive del castello, trasformandolo in un inespugnabile fortezza in pietra, i Ruffo fecero infatti aggiungere al lato del portone, una grande torre merlata, che all’ interno era ottagonale. Il maniero era protetto così da altissime mura merlate, che all’interno ospitavano il cortile esagonale nel quale trovava posto l’edificio del signore, le scuderie, la caserma dei soldati, i granai, e l’armeria. Gli elementi più specifici del castello di Badolato erano ovviamente le alte mura merlate, e le feritoie, dalle quali era possibile difendersi, offrendo un esposizione minima al nemico. La rocca divenne cosi via via nei secoli sempre più efficiente, perchè proprio a cominciare dai bellicosi Ruffo, tutti i feudatari di Badolato, avviarono una serie di campagne di guerra, volte alla conquista dei paesi vicini e dei loro territori, come S.Caterina, Isca, e S. Andrea, che rimasero sotto legida amministrativa della baronia di Badolato per molto tempo. Il maniero ebbe altri signori feudali, dopo Filippo de Badulato, fu Ruggero di Lauria, per poi giungere ai Ruffo, passò successivamente ai Toraldo nel 1456, e ai Borgia, giunse poi ai Pignatelli, e successivamente ai Ravaschieri, i quali retro feudarono la baronia ai Gallelli (coi territori di Isca, S. Andrea e S. Caterina), che ultimi feudatari di Badolato, amministrarono quindi il borgo e i territori ad esso legati dal 1658 al 1806. Indebolito dal terremoto del 1700, e danneggiato da vari incendi nel corso dei secoli, il maschio intorno al 1968 fu a loro espropriato dal comune di Badolato, che lo abbattè per realizzare l’attuale piazza castello o (fosso). Il borgo perdeva così definitivamente la sua storica fortezza, tra le più antiche in Calabria, e che per 800 lunghi anni costituì una valida difesa per i Badolatesi, e della quale oggi rimangono solo alcuni dipinti e stampe di proprietà dei baroni Gallelli di Badolato, suoi ultimi custodi. La Radice unico 30-11-1994 I resti del castello dei baroni Gallelli di Badolato. Nel 1979 come testimonia questa foto, era ancora visibile la collina sulla quale sorgevano i resti del grandioso castello Gallelli, sito al centro del borgo. Edificato da Ruggiero di Lauria nel 1287, la fortezza dominava il territorio, continuamente minacciato dalle invasioni Turche provenienti dal mare. Il grandioso maniero, passò nelle mani di molti feudatari, fu infatti della potente famiglia Ruffo, poi dei Toraldo, dei Borgia, dei Ravaschieri, dei Pignatelli Pinelli, ed infine dei baroni Gallelli di Badolato, ultimi proprietari.
FONTI Libro d'Oro della Nobiltà Pontificia (tutte le edizioni) Albo d'Oro delle Dimore Storiche Italiane (tutte le edizioni) Calendario Pontificio (tutte le edizioni) Castellum (periodico dell'Istituto Italiano dei castelli). Guida ai castelli d'Italia-2004-di Enrica Roddolo. Giuseppe D'Angelo, Castellammare di Stabia, luogo d'arte cultura e tradizione, Castellammare di Stabia, Longobardi Editore, 1997. ISBN 88-8090-068-4 Enciclopedia della calabria fortificata-Edizioni Monografh 1979. Anuario de la Nobleza-edizioni 2014-2015-2016 -Gallelli-editore. Libro d'Oro della Nobiltà Italiana-nuova serie corrente 25esima edizione 2015-2019. Annuario della Nobiltà Italiana-edizioni S.A.G.I. (tutte le edizioni, esclusa quella del 2000). Libro d'Oro della Nobiltà Italiana-Consulta Araldica del Regno d'Italia- serie aggiornata, edizioni 2011-2012-2013 Ettore Gallelli-editore. Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana Consulta Araldica del Regno d'Italia- serie aggiornata edizioni 2012-2013 Ettore Gallelli-editore. Calendario d'Oro-edizione 2014-2015-2016 -Ettore Gallelli-editore. Calendario Reale-edizione 2015-2016-Ettore Gallelli-editore. Elenco Nobiliare regionale, di Alessandro Crisafi-2016. Elenco dei titolati Italiani-Accademia Araldica Italiana. Edizioni 2014-P.F. Guelfi Camajani. Elenco dei titolati Italiani-Accademia Araldica Italiana. Edizioni 2011-P.F. Guelfi Camajani. Elenco dei titolati Italiani-Accademia Araldica Italiana. Edizioni 2008-P.F. Guelfi Camajani. Libro della Nobiltà Italiana-edizione 2015-Ettore Gallelli-editore. Regio Libro d'Oro della Nobiltà Italiana-edizione 2013-Ettore Gallelli-editore. Nobili Napoletani di Paolo Cavallo-edizione 2015. Gallelli: volti di un casato, di Giovanni Grandi-2015. Registro Ufficiale degli Ultimi feudatari di Badolato-2014-Ettore Gallelli-editore. Decano Nobiliare Calabrese (edizioni 2012-2013-2016)-Ettore Gallelli-editore. Storia dei baroni Gallelli di Badolato, di Bruno Russo -2012. Storia dei Feudi e dei Titoli Nobiliari della Calabria (volume quinto S-Z Mario Pellicano Castagna 2013). Rivista Araldica-nuova serie n. 869-Ettore Gallelli-editore. Bollettino Ufficiale U-N.I. (Unione della Nobiltà d'Italia). Rivista Araldica del collegio araldico Colonnello Bertini Frassoni-1991-2016. Catasto Onciario di Badolato. Elenco Ufficiale dei Parafrenieri Pontifici. Elenco Ufficiale delle Guardie d’onore alle Reali tombe del Pantheon. Elenco Ufficiale dei cav. jure sanguinis, del S.M.O.Costantiniano di S. Giorgio, Spagna. Elenco Ufficiale dei cav. di Malta della Reale Arciconfraternita di S. Giovanni in Catanzaro. Il legittimo esercizio del Gran Magistero del Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio. Di Alfonso Marini Dettina, Libreria editrice vaticana, 00120 citta’ del Vaticano. Gli ordini cavallereschi di uso legittimo in Italia, di Luciano di Poli. Tipografia dell’ orso.1991. Archivio Araldico Vallardi. A. L. G. C. di Guelfi Camaiani edizioni 2006. Storia di Badolato medioevale e moderna, di Antonio Gesualdo. Edizioni frama sud 1986. Storia di Badolato dal medioevo al 900 di Antonio Gesualdo, edizioni Frama sud 1986. Storia politica di Badolato dal 1799 al 1999 di Antonio Gesualdo. Storia medioevale di Badolato dal 1099 al 2009 -di Antonio Gesualdo. La nobilta’ di Zara, Hrvatski, Biografski leksikon Zagreb. 1998. Enciclopedia della Calabria fortificata, edizioni Monograpf. 1979. Storia di Zara dal 1409 al 1797, Milano 1944. di Angelo de Benvenuti. Armonial de la nobles Polonaise, di Paproki. Cronotassi dei principali magistrati che ressero e amministrarono il comune di Savona-Vittorio Poggi.