I Baroni Gallelli


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Antica e potente casata feudale calabrese, originaria Dalmata di Zara, ove i suoi membri sono elencati nel censimento nobiliare del 1283. Casata facente attualmente parte della famiglia pontificia, infatti ricevuti col titolo di baroni di Badolato, nei Parafrenieri Pontifici di Sua Santità, (prestigioso collegio accorpato a quello dei Sediari, addetti alla rappresentanza del cerimoniale in anticamera pontificia).

E' una delle poche casate italiane, che dunque possiede presso le proprie residenze il trono episcopale, che il prestigioso seggio realizzato in stile barocco, con preziosa foglia d'oro ed elegante velluto rosso, tradizionalmente presente presso le residenze dei membri della famiglia pontificia, storicamente riservato alle visite del papa, o degli alti dignitari dell'anticamera di sua santità. Secondo un antica usanza, esso è rivolto verso la parete, e girato solo in occasione di codeste visite. Nei secoli i Gallelli si cognominarono con aggiunte e abbreviazioni quali: Gallellus, Gallus, Gallis, Gallello, Galleli e in ultimo Gallelli, e vennero elencati tra i più facoltosi già nel censimento nobiliare Zaratino del 1283.

Famiglia in possesso della patente di nobiltà, certificata dal Ministero Italiano per i Beni e Attività Culturali, in data 22.01.2016.

ARMA ANTICA: di rosso, al gallo d'argento, fermo su un monte all'italiana, di verde.

ARMA ATTUALE: troncato; nel primo d'oro all'aquila spiegata di nero; nel secondo d'oro alla volpe assalente di rosso, con la testa rivolta verso un gallo dello stesso, fermi su una terrazza erbosa di verde.

In ogni tempo diedero uomini che ricoprirono importanti e prestigiosi incarichi ecclesiastici, giuridici, diplomatici, militari e politici, ed ebbero nei secoli i titoli di nobili di Zara, conti di Pago e Nona, nobili di Stilo, e baroni di Badolato, con annessa Corrija di Badolato. Vantano numerose e illustri parentele, alcune delle quali di egual tradizione terriera, tra le più note quelle coi marchesi Alemanni di Catanzaro, i principi Ruffo della Scaletta, i nobili de Salazar, i nobili Marincola S. Floro, i duchi Morbilli a Frosolone, i marchesi de Riso, i Benso, i baroni Corsi di Turri e Moggio, i principi Cenci Bolognetti di Vicovaro, quest'ultimi due a loro volta imparentati con la Real Casa d' Asburgo-Lorena, i principi Hoenlohe-Bartenstein, i principi de Sangro-Fondi, principi Colonna- Paliano, marchesi Malvezi Campeggi, Sacchetti, principi Barberini, principi Massimo-Lancellotti, ecc. ecc. Alcuni membri di questa stirpe furono influenti ambasciatori di Zara presso la Repubblica di Venezia, altri invece assursero alle cronache di quei luoghi tra i maggior oppositori politici al potere veneto, che si affermò in quei territori indebolendo l’indipendenza economica e politica della Dalmazia, e quindi della nobiltà locale. Tra gli antenati più conosciuti, Lampridio de Gallellis che il 17 0ttobre 1154 divenne primo arcivescovo di Zara, e poi vescovo, quando il Pontefice Anastasio IV con la bolla “Licet universalis ecclesiae pastor” inalzò la chiesa di Zara al grado di chiesa Metropolitana. Cernye de Merghia Gallellus il 29.3.1294 fu tra i nobili Zaratini presenti al trattato di pace tra la Repubblica Veneziana, e Giorgio I conte di Bribir della stirpe Subic. Vito Gallelli, fu invece esaminatore nel 1317 e giudice nel 1333, ebbe i possedimenti nella zona di Obrovac. Kolan, che nel 1340 ottenne il titolo di conte delle importanti isole di Pago (Pag) e Nona (Nin) strategiche per per l’area, successivamente ricevette da re Ludovico I il feudo nella zona di Kosuevo, con le fonti di acque minerali, territori che il casato amministrò fino alla fine del XVI secolo. Nel 1345 Zara ribellatasi all’occupazione Veneta, venne da questi cinta d’assedio, e il conte Kolan fu uno degli ambasciatori inviati dal consiglio superiore di Zara, al fine di cercare soccorsi, e intavolare quindi un alleanza contro i Veneziani, inizialmente col Vicario Croato Slavonico Dalmato, e successivamente con Ludovico I sua nota conoscenza. Il 15. 12. 1349 il conte Kolan fu tra i nobili che rappresentarono Zara, e che firmarono il noto trattato di pace con la Repubblica Veneziana. Benedetto, conte di Pago e Nona, fu giudice nel 1371 e Rettore nel 1393, nel 1399 venne inoltre eletto nel prestigioso Consiglio Superiore di Zara, ma nel 1411 fu tra i nobili Zaratini accusati di cospirazione e infedeltà alla Repubblica di Venezia. Franciscus, temuto conte di Pago e Nona (detto il conte nero) venne segnalato al potere Veneto tra i più pericolosi fomentatori armati dell’indipendenza politica Dalmata, e fu il personaggio col quale il casato si trasferì in Calabria alla fine del XVI secolo, per motivi politici. Ivi giunti i Gallelli si stabilirono inizialmente a Stilo, dove vennero censiti tra i nobili di quella città. Il 26 novembre 1658 i Gallelli furono investiti del titolo di baroni dell’importante ed esteso feudo di Badolato, (come retro feudatari dei Ravaschieri), feudo che con la politica espansionistica dei Ruffo, aveva nel tempo egemonizzato anche alcuni paesi limitrofi, incluso il loro vasto territorio, (i così detti casali.)

Con don Luca, primo barone Gallelli di Badolato il casato amministrò il feudo per ultimo, fino all’eversione della feudalità, (1806) usando ab immemorabili sempre il titolo e il trattamento di baroni di Badolato in atti pubblici e privati. Furono anche titolari di una cappella di Giuspadronato con annessa tomba gentilizia, nella chiesa del venerabile convento di S. Domenico, nonchè ultimi proprietari del medioevale castello di Badolato. In Badolato alzarono inoltre monumenti, palazzi, e castelli neogotici. Furono feudatari illuminati, migliorarono infatti gli scambi commerciali, e posero in sicurezza le genti e le cose del borgo e del territorio loro concesso, sul quale avevano il diritto di amministrare la giustizia, adunare il popolo, indire i mercati, riscuotere i dazi, accorrere con armati, e ove necessario muovere guerra. Tra gli ultimi discendenti si ricordano: il barone don Giuseppe, n. a Badolato il 5.1.1870 cav. della corona d’Italia, avv. Sindaco di Badolato e stimato latifondista, f. del barone Pasquale, e Giovanna Gallelli. Sp. A Caulonia il 18. 7.1834 la nobile Marianna Campisi n. a Caulonia il 18.7.1834 da Ilario e Agata Asciutti. Da quest’unione vede la luce il barone don Pasquale n. a Badolato il 27.1.1866 cav. Della corona d’Italia, sindaco di Badolato, stimato latifondista, e ideatore a sue spese nel 1925 dell’ avveniristica centrale idroelettrica del Romito, in grado di fornire elettricità a diversi comuni della fascia Ionica, della provincia di Catanzaro, una delle prime del meridione, rimasta di proprietà della famiglia fino al 1963, quando venne espropriata e nazionalizzata dall’E.N.E.L.; sp. a Catanzaro la nobile Lucia dei marchesi Alemanni, e baroni di Tiriolo, f. del marchese Michele, e donna Agata Ruffo dei principi della Scaletta. Questi, furono una facoltosa famiglia Catanzarese, originaria di Firenze, ivi presenti con 2 Gonfalonieri e 20 Priori, ricevuta nel S.M.O.M. nel 1441 con Galeazzo. Da quest’unione vede la luce il barone don Giuseppe n. a Badolato il 7.12.1905 latifondista, sp. a Pompei il 25.06.1938 la nobile Trieste Iolanda de Salazar, n. a Catanzaro il 29.2.1916 dal nobile don Giovanni e Carolina Tiriolo. I de Salazar sono il ramo Catanzarese dell’illustre e nobile famiglia dei Salazar y Munatones, originari della Spagna, e precisamente della vecchia Castiglia, giunsero in Italia a seguito del Re d’Aragona nel XVII secolo. Furono più volte ricevuti nel S.M.O.M. al quale diedero anche un Gran Balì, nella persona di Edoardo Salazar, ammiraglio della Regia flotta nel 1934. Da quest'unione derivano gli attuali rappresentanti:

1)-Vittorio (29.mar.1939-20dic.2017); imprenditore agrario, sp. a Roma il 28 feb.1973 la Nob. Daniela dei Conti Benso n. a Torino il 5.mag.1945, figlia del Conte Alberto Benso e Gabriella Trevisan.


Figli:

1-a)- Barone Ettore n. a Trieste il 13.08.1973, Parafreniere Pontificio di Sua Santità Papa Francesc, cav. Jure Sanguinis del S.M.O.C. di S. Giorgio (Gran Maestro l'Infante di Spagna); cav. di Malta ad Honorem della Reale Arciconfraternita dei cavalieri di Malta di Catanzaro.

Imprenditore agrario a titolo principale, proprietario di castello Gallelli della tenuta di Pietranera di Badolato, fondatore del marchio Castello Gallelli-grandi eventi; Presidente fondatore dell'Associazione Storica di Badolato Benedetto Croce, Presidente fondatore del Club Calabrese per la caccia alla volpe a cavallo, della tenuta di Pietranera, Presidente delegato dell'Unione della Nobiltà d'Italia, Presidente delegato del Collegio Araldico Romano-Istituto Araldico Romano-1853, Presidente della Commissione Araldica del Libro d'Oro della Nobiltà Italiana-nuova serie, e della Rivista Araldica-nuova serie, proprietario del marchio editoriale Ettore Gallelli-editore, autore-editore del maggior numero di periodici, nobiliari, nazionali, in commercio, tra i più noti:

il Calendario Pontificio, edito co supervisione della santa sede, e l'Anuario de la Nobleza Espanola, edito con gradimento scritto di S.M. Felipe VI di Spagna.

Con (D.P.R. Del 22 nov. 1999 di agg. il cogn. Meterno Benso); e con Decr. della prefettura di Catanzaro in data 4 maggio 2011 di agg. del cogn. dell'ava de Salazar, in ottemperanza alla volontà delle famiglie Benso e de Salazar. Sp. a Roma il 9.6.2007 la Nob. Isabella dei Baroni Corsi di Turri e Moggio, n. a Roma il 27 nov. 1976; imprenditrice, figlia del Barone Stefano n. a Roma il 30.giu.1945 sp. a Roma il 25.ott.1975 Donna Fabiola Cenci Bolognetti dei Principi di Vicovaro, n. a Roma il 7.apr.1954, figlia del Principe Don Paolo Cenci Bolognetti (Guardia nobile Pontificia), e di Giovanna Malvezi Campeggi, dei marchesi di Dozza. Da quest'unione vede la luce il Nobile Lorenzo Gallelli Benso de Salazar n. a Roma il 26 giu. 2010.

2-b)- Nob. Don Alberto Gallelli Benso, dei B. di Badolato (D.P.R. Del 22 nov. 1999 di agg. il cogn. Meterno Benso); n. a Trieste l’8 novembre 1975, imprenditore, vicepresidente dell'Unione della Nobiltà d'Italia, e del Collegio Araldico Romano-Istituto Araldico Romano -1853, cav. Jure Sanguinis del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio dell'Infante di Spagna.

2)-Sorella: Nob. Donna Lucia, dei B. di Badolato, n. a Catanzaro il 26 ott. 1941, Prof.

Fratelli:

3)- Nob. Don Ettore dei B. di Badolato, n. a Catanzaro il lug.1945 dec. il 26.lug.1973.


(Cenno storico tratto dall'Annuario della nobiltà Italiana)


FONTI



Libro d'Oro della Nobiltà Pontificia (tutte le edizioni)

Albo d'Oro delle Dimore Storiche Italiane (tutte le edizioni)

Calendario Pontificio (tutte le edizioni)

Castellum (periodico dell'Istituto Italiano dei castelli).

Guida ai castelli d'Italia-2004-di Enrica Roddolo.

Giuseppe D'Angelo, Castellammare di Stabia, luogo d'arte cultura e tradizione, Castellammare di Stabia, Longobardi Editore, 1997. ISBN 88-8090-068-4

Enciclopedia della calabria fortificata-Edizioni Monografh 1979.

Anuario de la Nobleza-edizioni 2014-2015-2016 -Gallelli-editore.

Libro d'Oro della Nobiltà Italiana-nuova serie corrente 25esima edizione 2015-2019.

Annuario della Nobiltà Italiana-edizioni S.A.G.I. (tutte le edizioni, esclusa quella del 2000).

Libro d'Oro della Nobiltà Italiana-Consulta Araldica del Regno d'Italia- serie aggiornata, edizioni 2011-2012-2013 Ettore Gallelli-editore.

Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana Consulta Araldica del Regno d'Italia- serie aggiornata edizioni 2012-2013 Ettore Gallelli-editore.

Calendario d'Oro-edizione 2014-2015-2016 -Ettore Gallelli-editore.

Calendario Reale-edizione 2015-2016-Ettore Gallelli-editore.

Elenco Nobiliare regionale, di Alessandro Crisafi-2016.

Elenco dei titolati Italiani-Accademia Araldica Italiana. Edizioni 2014-P.F. Guelfi Camajani.

Elenco dei titolati Italiani-Accademia Araldica Italiana. Edizioni 2011-P.F. Guelfi Camajani.

Elenco dei titolati Italiani-Accademia Araldica Italiana. Edizioni 2008-P.F. Guelfi Camajani.

Libro della Nobiltà Italiana-edizione 2015-Ettore Gallelli-editore.

Regio Libro d'Oro della Nobiltà Italiana-edizione 2013-Ettore Gallelli-editore.

Nobili Napoletani di Paolo Cavallo-edizione 2015.

Gallelli: volti di un casato, di Giovanni Grandi-2015.

Registro Ufficiale degli Ultimi feudatari di Badolato-2014-Ettore Gallelli-editore.

Decano Nobiliare Calabrese (edizioni 2012-2013-2016)-Ettore Gallelli-editore.

Storia dei baroni Gallelli di Badolato, di Bruno Russo -2012.

Storia dei Feudi e dei Titoli Nobiliari della Calabria (volume quinto S-Z Mario Pellicano Castagna 2013).

Rivista Araldica-nuova serie n. 869-Ettore Gallelli-editore.

Bollettino Ufficiale U-N.I. (Unione della Nobiltà d'Italia).

Rivista Araldica del collegio araldico Colonnello Bertini Frassoni-1991-2016.

Catasto Onciario di Badolato.

Elenco Ufficiale dei Parafrenieri Pontifici.

Elenco Ufficiale delle Guardie d’onore alle Reali tombe del Pantheon.

Elenco Ufficiale dei cav. jure sanguinis, del S.M.O.Costantiniano di S. Giorgio, Spagna.

Elenco Ufficiale dei cav. di Malta della Reale Arciconfraternita di S. Giovanni in Catanzaro.

Il legittimo esercizio del Gran Magistero del Sacro Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio.

Di Alfonso Marini Dettina, Libreria editrice vaticana, 00120 citta’ del Vaticano.

Gli ordini cavallereschi di uso legittimo in Italia, di Luciano di Poli. Tipografia dell’ orso.1991.

Archivio Araldico Vallardi.

A. L. G. C. di Guelfi Camaiani edizioni 2006.

Storia di Badolato medioevale e moderna, di Antonio Gesualdo. Edizioni frama sud 1986.

Storia di Badolato dal medioevo al 900 di Antonio Gesualdo, edizioni Frama sud 1986.

Storia politica di Badolato dal 1799 al 1999 di Antonio Gesualdo.

Storia medioevale di Badolato dal 1099 al 2009 -di Antonio Gesualdo.

La nobilta’ di Zara, Hrvatski, Biografski leksikon Zagreb. 1998.

Enciclopedia della Calabria fortificata, edizioni Monograpf. 1979.

Storia di Zara dal 1409 al 1797, Milano 1944. di Angelo de Benvenuti.

Armonial de la nobles Polonaise, di Paproki.

Cronotassi dei principali magistrati che ressero e amministrarono il comune di Savona-Vittorio Poggi.