I Baroni Paparo



PAPARO

Lo stemma della famiglia Paparo era uno scudo con scacchi attorno, e un oca in campo fiorito, col motto, non frusta vigila.
I Paparo erano originari di Napoli, dove comparivano gia’ anteriormente al 1600.
Giovan Francesco Paparo, patrizio Catanzarese, si distinse tra gli altri per la sua vasta dottrina giuridica, e nominato avvocato dei poveri, godeva di speciali privilegi.
Veniva trattato come ministro, ne si poteva procedere contro di lui, essendo soggetto solo alla maesta’ del Re.
La famiglia si trasferi’ in Catanzaro con uno Scipione, e nel 1606 essi sono elencati tra i nobili della convocazione dei quartieri cittadini di Catanzaro.
Nel  1625, Francesco Paparo e’ priore della confraternita del Santissimo Rosario di Catanzaro.
Nel 1665, Antonio Paparo di Lorenzo e’ riportato nel fuoco primo di Monesterace.
Nel pubblico parlamento convocato in Catanzaro nel 1672, Domenico e Nicola Paparo, sono tra i nobili.
Nel luglio 1672, Domenico Paparo, assieme ai patrizi, Grimaldi, Pistoia, Marincola, Sanseverino,de Nobili, e’ inviato dai creditori strumentariis, dell’universita’ di Catanzaro, per esigere i loro crediti.
I Paparo possedettero in Catanzaro un palazzo nella piazza del Rosario, ricordato in una descrizione del 1691, confinante con la parrocchia di S. Biagio, passato poi in proprieta’ del convento di S. Teresa; un altro in via Case Arse.
Alla fine del seicento, la Casata Paparo si trasferisce in Badolato, e secondo un atto del 1612 Giovan Battista Paparo possiede una vigna, nel basso loco, detto Musofalo.
Contrariamente a quel che si crede pero’, essi non furono mai baroni di Badolato e dei “casali”, poiche’ il loro titolo baronale, si riferiva invece ai paesi di Monesterace, e S. Attanasio.
Infatti in Badolato la famiglia vi risiedeva solo per interessi di natura economica, che curavano col benestare dell’amministrazione feudale dei baroni Gallelli.
Nei secoli i Paparo piu’ volte si rivolsero ai baroni Gallelli di Badolato, per avere aiuti su questa o quella questione amministrativa o giudiziaria, poiche’ i baroni Gallelli in qualita’ di Baroni di Badolato, avevano sul paese e il territorio a questi assegnato, un potere amministrativo giudiziario, e fiscale.
La famiglia Paparo si estinse con un don Mario, che il 1949 in Roma sposo’ donna Francesca de Riso- Galiardi, questa a sua volta appartenente a una delle piu’ illustri famiglie nobili di Catanzaro.

 

Prof. Antonio Gesualdo.

 

LE FONTI:

Libro d’oro della consulta araldica del Regno d’ Italia 1944
Libro d’oro della nobilta’ Italiana, del collegio araldico Colonnello Bertini Frassoni.
Rivista araldica, del collegio araldico Colonnello Bertini Frassoni.
Annuario della nobilta’ Italiana, S.A.G.I. edizioni 2006
Grande Armoriale Italiano, Consiglio  Araldico  Italiano. Spreti., edizioni 2006
Catasto onciario di Badolato.
Archivio araldico Vailardi.
Elenco regionale nobiliare.
Elenco ufficiale dei cav. del S.M.O.M.
Elenco ufficiale dei cav. jure sanguinis del S.M.O.Costantiniano di S. Giorgio, Spagna.
Elenco ufficiale dei cav. di Malta del S. Giovanni di Catanzaro.
Elenco ufficiale delle Guardie d’ onore alle tombe dei Reali di Savoia.
Ordini cavallereschi di uso legittimo in Italia, di Luciano di Poli. Tipografia dell’ orso. 1991
Calabria infeudata di Gustavo Valente. 1996
Storia di Badolato medioevale e moderna. Di Antonio Gesualdo, edizioni Frama sud. 1989
Storia di Badolato dal medio evo al 900 di Antonio Gesualdo, edizioni Frama sud. 1986
Storia di Badolato dal 1799 al 1999. di Antonio Gesualdo, 1999
Nobilta’ e città Calabresi infeudate. Di Franz von Lobstin. Edizioni frama sud 1982
Il sovrano militare ordine di Malta e la Calabria, di Gustavo Valente. Baruffa editore 1996
Le ultime intestazioni feudali in Calabria. di Mario Pellicano Castagna,edizioni effemme. 1982
Le grandi famiglie di Roma, di Claudia Rendina, edizioni Newton e Compton editori. 2004
Le grandi famiglie di Firenze, edizioni Newton e compton editori. 2004
Storia di Zara hravatski, biografi leksikon, Zagreb 1998